Ho rivisto "Il Postino", dopo aver apprezzato il documentario di Mario Martone dedicato a Massimo Troisi, "Laggiù qualcuno mi ama".
Un intreccio di amarezza e consapevolezza, un viaggio attraverso l'ironia beffarda del destino e la fragilità dell'uomo.
Massimo ha dimostrato di essere un postino del sentimento per tantissimi di noi.
La sua sensibilità traspariva in ogni gesto, ogni sguardo, donando dignità agli aspetti più semplici della vita.
Massimo ha dimostrato che la risata può coesistere con la profondità, la sua ironia beffarda sfidava la tristezza, trasformandola in un'espressione di forza interiore.
Massimo incarna per me l'idea che la poesia possa emergere anche dal quotidiano vivere.
Sarà pure effimera la natura della vita, ma l'eredità di Massimo vive attraverso le risate che ha regalato e le emozioni che ha suscitato.
Rimane per me un esempio di come l'arte possa trasformare la fragilità in forza e di come, dalla consapevolezza della morte, possa scaturire un ultimo scherzo della vita.
(Andrea Battantier, Memorie di un amore)
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"Massimo sapeva stare al mondo, rendendo gradevole la vita dei suoi amici e della gente che gli era cara, senza sfiorare mai gli altri con le sue angustie". (Gianni Minà di Massimo Troisi)
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